Il fenomeno della "wettability" riguarda le superfici esterne della vetrata isolante quando sono interessate dai fenomeni di condensa o di pioggia. Oltre a tali fenomeni possono emergere tracce riconducibili alle lavorazioni, come le impronte delle ventose, che spariscono nel momento che uno dei due fenomeni metereologici prima indicati venga a mancare. Se persiste per oltre un anno allora il fenomeno potrebbe rappresentare un difetto.
È l’energia generata da fonti di calore radianti, come il riscaldamento elettrico; ogni oggetto è in grado di assorbire il calore e di irradiarlo nell’ambiente producendo energia infrarossa ad onde lunghe. Ad esempio l’energia del sole (onde corte) che investe le vetrazioni, viene assorbita ed irradiata convertita in energia ad onde lunghe.
Attraverso il processo termico di tempra vengono elevate le caratteristiche di resistenza meccanica alla flessione e di shock termico del vetro, nonchè la lastra in rottura si frammenta in pezzi di ridottissime dimensioni, non taglienti, facendo acquisire le caratteristiche di vetro anti-infortunio.
Per le superfici pedonabili/calpestabili viene impiegato un vetro stratificato di sicurezza. Lo spessore del vetro è determinato in funzione della dimensione della lastra e del carico da sopportare, a questo scopo si utilizza la formula di Timoshenko, (il carico unitario ammissibile a flessione è di 10 N/mm2 con un coefficiente di sicurezza 4). Può essere necessario utilizzare anche vetri stratificati temperati per aumentare la capacità di carico.
Secondo la normativa UNI EN 356 le vetrate stratificate antieffrazione in base alle classi prestazionali di appartenenza devono resistere all’attacco con martello ed ascia a 30 (classe P6B) – 50 (classe P7B) – 70 (classe P8B) colpi.
Anche il vetro è soggetto a dilatazioni termiche, deve esserne debitamente tenuto conto al momento del calcolo delle tolleranze e degli agi dove deve ssere installata la vetrate e nella fase di posa in opera, utilizzando opportune tassellature, come previsto dal “Manuale del Vetro Saint Gobain”.
Si ha shock termico quando la lastra è esposta a brusco raffreddamento, partendo da una temperatura notevolmente superiore a quella dell’ambiente, tale da sovvertire l’equilibrio tensionale interno alla lastra stessa. Si ha rottura quando una lastra sia stata parzialmente riscaldata per forte insolazione a causa di coni d’ombra dovuti a piante edifici, frangisole, tende, adesivi applicati ecc, creando così una temperatura differenziata sulla stessa.